Anobium Punctatum: facciamo chiarezza

Di   9 Febbraio 2021

E’ un tipo di tarlo piuttosto diffuso in Italia e richiede metodi piuttosto complessi per la disinfestazione profonda.

 

Caratteristiche del parassita

L’A. Punctatum è di forma cilindrica e di colore marrone scuro e raggiunge una lunghezza che varia tra i 3 e i 5 mm.
Sopra al capo sembra che abbia un cappuccio simile a quello di un frate. Le antenne sono separate alla base e caratterizzate dal fatto che gli ultimi tre articoli sono considerevolmente più lunghi e larghi dei precedenti.

Gli esemplari femmina di A. Punctatum depongono tra le 20 e le 60 uova in vecchi fori di sfarfallamento o in fessure del legno. Dopo 4-5 settimane le uova si schiudono e le larve penetrano all’interno del legno, scavando gallerie dal diametro di appena 1-2 mm, lì stazioneranno fino a loro completa metamorfosi. Le larve si nutrono di cellulosa e amido e depositano fibre di legno ed escrementi, il cosiddetto rosume.

Quando la larva raggiunge la forma adulta (in primavera e autunno) sfarfalla verso l’esterno, lasciando gli inconfondibili forellini dal diametro di 2-3 mm circa.
Le larve di Xestobium rufovillosum, invece presentano colore bianco e corpo molle e una forma quasi scarabeiforme e si nutrono di, emi cellulosa e lignina cellulosa; sostanze organiche molto complesse digeribili grazie a particolari enzimi molto potenti. L’incubazione all’interno del legno può durare dai 3 ai 5 anni.

La presenza dei fori sulla superficie legnosa ci indica che lo sviluppo della larva e del conseguente sfarfallamento è già avvenuto. All’interno del legno restano infatti soltanto delle gallerie vuote, che rappresentano una grave minaccia per la salute di fusti vivi e per l’integrità della mobilia, travi, parquet e qualsiasi manufatto in legno, in quanto compromettono le funzioni vitali nei primi e la stabilità e robustezza nei secondi.

Le condizioni di temperatura minima necessaria all’accrescimento del tarlo del legno è di 13-14 °C e l’umidità relativa deve essere superiore al 50%.
In generale l’A. PUNCTATUM predilige deporre le uova nel legno situato in ambienti domestici perché è molto più digeribile e con condizioni atmosferiche migliori che all’esterno. Il variare delle temperature rende impossibile tracciare una cronologia assoluta della metamorfosi di A. PUNCTATUM cosicché possono verificarsi episodi di sfarfallamento anticipati o ritardati rispetto alla norma.

 

Come difendersi

Al contrario di quanto comunemente si possa credere, i fori lasciati da A. Punctatum sono di uscita e non di entrata: quindi, quando compaiono sulla superficie del legno, i danni sono già stati arrecati.

Per bloccare un’infestazione di A. Punctatum ci si orienta frequentemente all’utilizzo di appositi insetticidi, come la permetrina o cipermetrina. Questi insetticidi (in forma liquida o gassosa) agiscono solo sugli insetti allo stadio adulto o allo stato pupale che vengono a contatto con l’insetticida.

Altro problema è che con questi usuali insetticidi non si riesce a penetrare che pochi millimetri all’interno del legno, di conseguenza questo procedimento si può definire come repellente ad attacchi esterni o inibitore contro la schiusa di nuove uova depositate.

Per fortuna oggi esistono dei sistemi molto efficaci per la sanificazione del legno, come trattamento a microonde, trattamento annossico (azoto) e trattamento infiltrativo.

Altre informazioni

La conformazione dell’ovo-positore delle femmine, permette l’ovo-deposizione soltanto nelle piccole fenditure. Il materiale legnoso ben levigato o trattato con smalti, resine e vernici, risulta molto meno attaccabile da questa specie.

Il più recente metodo introdotto per la lotta agli anobidi in generale, tra cui l’anobium punctatum, è il metodo anossico ad azoto. Questo sistema, introdotto nell’ultimo quindicennio, ha il vantaggio di essere innocuo per i materiali, ma molto efficace contro l’insetto infestante in ogni stadio di vita sia esso uovo, larva, pupa che adulto.

 


Un esempio di danno causati da un attacco di Anobium Punctatum su un tavolo in noce

Vi sono altri nuovi trattamenti per la disinfestazione dei tarli tramite calore, come il trattamento a microonde.

Tale trattamento è impiegato per eliminare in modo ecocompatibile e definitivo i tarli e altri parassiti dannosi in tutte le loro forme biologiche (uovo, larva, pupa, adulto) che attaccano mobili antichi, travi, capriate, boiserie, parquet e tutti i manufatti di arredo in legno.
La disinfestazione tramite le Microonde avviene sfruttando l’energia elettromagnetica per scaldare l’oggetto (purtroppo però la presenza di oggetti metallici nella struttura può provocare bruciature visibili). Trattandosi di applicazioni in tempi molto brevi anche un piccolo errore può danneggiare il manufatto, di conseguenza le microonde verranno utilizzate principalmente per travature e pavimenti in parquet, mentre, per gli oggetti lignei più delicati e preziosi, si andrà ad usare il sistema anossico con azoto.