Acaro del tarlo

Descrizione

Si tratta di una specie di parassitoide, che si nutre principalmente di larve del tarlo del legno (Anobium punctatum), non disdegnando quelle di altri (coleotteri ium paniceum, Lasioderma serricorne, Oligomerus ptilinoides, Oligomerus brunneus, Hylotrupes bajulus e Nicobium castaneum) o anche lepidotteri.

Il maschio è alato e privo di pungiglione, ma appare raramente; la femmina può essere lunga 2-5 mm, è aculeata e attera, di colore marrone-nero e simile nell’aspetto ad una formica.
La femmina si introduce nei cunicoli scavati dalle sue prede (che paralizza con il suo pungiglione e su cui depone le uova); una volta schiuse, le larve si nutriranno della vittima.
Il pungiglione, come negli altri imenotteri, è posto nella parte posteriore del corpo e deriva dall’ovopositore modificato comunicante con una ghiandola velenifera.

Problemi per l’essere umano

Come detto, questo insetto si nutre delle larve di altri insetti altrettanto dannosi per l’uomo, in particolare il tarlo del legno.
Occasionalmente può pungere anche l’uomo, sia di giorno, sia di notte. La puntura è molto dolorosa, e può causare pomfi o papule pruriginose, malessere generale, febbre e, in certi casi, gravi dermatiti.
Un solo esemplare può infliggere anche decine di punture e gli effetti durano a lungo (fino a due settimane).
Le lesioni sono talvolta confuse con quelle provocate da pyemotes ventricosus, una specie di acaro dalle abitudini simili (le due specie possono talvolta essere presenti contemporaneamente).

Danni sanitari e psicologici

Sono legati all’ansia che crea alle persone colpite da questo insetto sconosciuto e quasi invisibile e che si sviluppano nei suoi confronti.
Uno dei metodi per eliminare lo Sclerodermus domesticus è di risolvere l’infestazione da tarli del legno, trattando i manufatti lignei con le microonde oppure, se si tratta di mobili, ricorrendo ad interventi in atmosfera modificata.

Dove si trovano

La specie è cosmopolita, ma predilige i climi temperati; la sua diffusione è attestata, oltre che in Italia, anche in Francia, Germania, isole britanniche e Vicino Oriente.
Si trova principalmente dentro casa, negli stessi ambienti frequentati dalle sue prede, ossia mobilio e arredi antichi in legno, vecchi materassi e imbottiture; mentre all’esterno può anche essere trovato in vecchi tronchi o alberi secchi.